Napoli e Teano
Itinerario giottesco
Questo itinerario presenta l’opera di Giotto in territorio campano e le sue influenze sui pittori locali, visibili già prima dell’arrivo a Napoli del pittore. Viene presentata la precoce testimonianza della prima fase del linguaggio giottesco ad opera del Maestro delle Storie della Maddalena e di Montano d'Arezzo in San Lorenzo Maggiore, attorno al 1300. Poi l’ulteriore aggiornamento stilistico che si avrà nel 1308 con l’arrivo in città del pittore romano Pietro Cavallini e dei suoi collaboratori, negli affreschi in San Domenico Maggiore e in Donnaregina Vecchia. Infine la presenza dello stesso Giotto a Napoli, tra il 1328 e il 1332 almeno, testimoniata dai frammenti degli affreschi della Cappella Palatina in Castel Nuovo e del Coro delle Monache in Santa Chiara. L'influsso di Giotto segna profondamente una generazione di artisti meridionali: oltre a Roberto d' Oderisio nelle Storie dell'Incoronata, anche il Maestro di Giovanni Barrile, ancora a San Lorenzo Maggiore, al quale è dedicata una tappa nell'entroterra casertano con il Crocifisso della Cattedrale di Teano.
Testi e immagini a cura del Polo Museale della Campania