Milano e San Giuliano Milanese

Itinerario giottesco

Fra i momenti di svolta che nel corso del Trecento determinarono il progressivo cambiamento degli schemi espressivi e tecnici della tradizione pittorica locale, il più importante è sicuramente legato alla presenza e all’azione di Giotto, chiamato a Milano pochi anni prima della sua morte dal signore della città Azzone Visconti per lavorare al ciclo, oggi perduto, del proprio palazzo che è ‘l’antenato’ dell’odierno Palazzo Reale, risultato, questo, di varie fasi di rifacimenti e ricostruzioni culminate infine in quella di Giuseppe Piermarini. La lezione di Giotto aggiorna e innova radicalmente la cultura figurativa lombarda che, nel quindicennio che va dalla sua venuta a Milano (1335-1336 circa) al 1349, data dell'affresco dell’ultima campata della navata centrale dell'abbazia di Viboldone, raggiunge uno dei momenti più alti del secolo XIV e dell'intera pittura italiana per qualità e intensità.

Testi e immagini a cura del Polo Museale della Lombardia


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Abbazia di Chiaravalle

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Abbazia di Viboldone

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San Gottardo a Corte

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